Cos’è l’agoaspirato e quando viene effettuato?

Cos’è l’agoaspirato e quando viene effettuato?

L’agoaspirato è una procedura diagnostica minimamente invasiva che consiste nel prelevare cellule da un organo o da una formazione sospetta attraverso un ago molto sottile.
L’obiettivo è quello di inviare il campione al laboratorio per un esame citologico (studio delle cellule) al fine di:

  • determinare la natura di un nodulo o massa (benigna o maligna);
  • inquadrare meglio una lesione sospetta;
  • guidare la decisione clinica su eventuali trattamenti, sorveglianza o interventi.

Nella pratica clinica è una delle prime indagini da considerare quando si rileva un nodulo, perché è relativamente semplice, sicura, veloce e consente di evitare procedure più invasive se ben utilizzata.

 

Come viene effettuata la procedura dell’agoaspirato?

Come anticipato, è una procedura semplice e rapida.
Il medico specialista valuta il paziente, l’ecografia o altro esame che ha rilevato la lesione, e decide se l’agoaspirato sia indicato.
Si utilizza l’ecografia per guidare l’ago con precisione: ciò consente di raggiungere la sede giusta della lesione, minimizzare il trauma e aumentare la qualità del campione. L’ago utilizzato è molto sottile e viene inserito attraverso la cute fino al nodulo o area da studiare e si effettua l’aspirazione delle cellule che vengono inviate per le successive analisi.
La procedura dura in genere pochi minuti e, una volta terminata, la parte interessata viene coperta con un piccolo cerotto.

Ago aspirato - Poliambulatorio Sinergo

Ci sono rischi e complicanze per questa procedura?  

Essendo una procedura minimamente invasiva, l’agoaspirato è considerato generalmente molto sicuro, con un bassissimo profilo di rischio. Tuttavia, come ogni atto medico, esistono alcune possibili complicanze, che è bene conoscere.

Il paziente può avvertire fastidio o dolore durante la puntura, fastidio che in genere scompare quasi subito al finire della procedura.

Può capitare che il campione prelevato non sia sufficiente e ciò può richiedere una ripetizione della procedura o un altro esame. Nel caso della tiroide si stima che l’accuratezza diagnostica superi il 90%, con tasso di falsi negativi/positivi inferiore al 3%* fonte dati: https://www.tumoredellatiroide.it/diagnosi/agoaspirato.

Cosa succede dopo la procedura?  

La fase post-esame è importante per il paziente e per l’organizzazione del follow-up.

Ecco cosa aspettarsi:

  • il paziente può di norma tornare a casa senza bisogno di ricovero, non è necessario essere accompagnati e si possono riprendere le normali attività quasi subito, salvo diverse indicazioni da parte del medico;
  • è consigliabile evitare sforzi importanti nelle ore successive, applicare un impacco freddo se l’area è sensibile, e controllare che non compaiano gonfiore, dolore marcato o sanguinamento prolungato;
  • il materiale prelevato va all’anatomia patologica; i tempi di referto possono variare (ad esempio dai 5 ai 10 giorni per la tiroide) per l’esame citologico e il rilascio del referto;
  • il risultato può essere categorizzato (nel contesto tiroideo) in terminologie tipo TIR1, TIR2, TIR3A etc., a indicare rispettivamente campione non diagnostico, benigno, lesione indeterminata, sospetto per malignità. A seconda della categoria il medico definirà: sorveglianza, ripetizione dell’ago-aspirato, approfondimento chirurgico;
  • se la lesione è considerata benigna, può essere indicato un controllo ecografico a distanza. Se è indeterminata o sospetta, possono essere necessari nuovi studi o interventi.

Dati epidemiologici e contesto italiano 

È utile collocare la procedura dell’agoaspirato in un contesto più ampio, considerando quanto siano diffusi i noduli o le lesioni che richiedono questo tipo di esame, e come la diagnostica stia evolvendo.

  • Per quanto riguarda i noduli tiroidei, è stimato che nella popolazione adulta la prevalenza dei noduli tattili (palpabili) sia circa del 3-7% e che con l’ecografia, che permette scoperte più “subcliniche”, la prevalenza possa salire fino al 30-60% della popolazione. Inoltre, solo circa il 5-10% dei noduli tiroidei risulta maligno. Fonte dati: https://medinservice.it/noduli-alla-tiroide-attenti-alla-carenza-di-iodio/. Questo significa che molte lesioni verranno identificate e valutate, ma solo una piccola parte richiederà un trattamento chirurgico o oncologico più complesso.

In conclusione

L’agoaspirato è una tecnica che trova applicazione frequente perché le formazioni sospette (noduli tiroidei, altre sedi superficiali) sono numerose; tuttavia, la grande maggioranza risulta benigna, per cui una diagnostica efficace (ed efficiente) diventa ancora più importante per evitare sovratrattamenti.

È considerato una delle procedure diagnostiche più sicure e ben tollerate in medicina. Grazie all’utilizzo di aghi sottili e alla guida ecografica, il prelievo avviene con minimo disagio e senza necessità di anestesia o ricovero.

L’agoaspirato è una risorsa fondamentale nella diagnostica moderna: è minimamente invasivo, rapido, relativamente sicuro, e consente di chiarire in modo tempestivo la natura di un nodulo o massa sospetta, evitando in molti casi interventi più invasivi.

Presso il Poliambulatorio Sinergo a Messina è possibile prendere appuntamento con il nostro radiologo il dottor Alberto Stagno, specializzato in esami diagnostici ecografici rapidi poco invasivi e di altissimo livello, come l’agoaspirato, ma anche: ecografia tiroide, ecografia linfonodi, doppler arterie renarie, ecografie addome, ecografia e doppler testicoli, ecografia cute e sottocute, agoaspirato lesioni parotidee, ecografia reni, vie urinarie e prostata, ecografie ghiandole salivari.